メイドインアビス

Akihito Tsukushi

Il cane che guarda le stelle

GENERE

avventura, fantasy

Target

seinen

Tankōbon

9 (in corso)

capitoli

54

stagioni

1

episodi

13

STREAMING

Prime Video, Netflix

Il cane che guarda le stelle, dal titolo originale Hoshi Mamoru Inu, è un manga ideato e disegnato da Takashi Murakami nel 2008 e pubblicato in Italia dalla J-Pop.

I cani ci amano in modo sincero da farci quasi sentire in colpa”.

Akihito Tsukushi

Trama

Il legame tenerissimo fra un cane ed il suo padrone è la base su cui si fonda questo splendido racconto di 168 pagine di pura dolcezza, che trascinano il lettore in un vortice di emozioni! Un cane ed un padrone, due cuori ed una sola esistenza condivisa tra lacrime e gioie. Un cane che non è più un semplice compagno di viaggio, ma il fedele sostegno di un padrone ormai abbandonato a se stesso.

Il protagonista, Yoshio Maeda, in un momento di forte cambiamento, abbandona la propria vita ed i suoi affetti per intraprendere un viaggio alla ricerca di se stesso in un’avventura senza precedenti alla scoperta di una nuova vita e di nuove emozioni. Insieme a lui, l’inseparabile e dolce Happy che, con tutto l’amore, lo accompagnerà nonostante le sue mille sfortune.

MANGA

Esistono soltanto due volumi del “Cane che guarda le stelle”. Un primo con in copertina il cucciolo in un campo di girasoli ed un secondo intitolato “Il Cane che guarda le stelle-Racconti”, che porta sempre il solito cagnolino, stavolta in un campo di fiori di ciliegio. Scritto a distanza di anni, questo secondo volume affronta tematiche differenti dal primo ma pur sempre a sfondo malinconico, come la solitudine e l’abbandono.

Il cane che guarda le stelle è caratterizzato da due archi narrativi differenti, nel dettaglio:

Il primo capitolo si apre con uno scenario insolito: un campo di girasoli con la polizia che tenta di indagare sulla morte di un uomo e del suo cane rinvenuti in una macchina parcheggiata. Accertamenti vari confermeranno che l’uomo, Yoshio Maeda, è morto un anno prima del cane che invece risulta essere scomparso solo da qualche mese.

Ma chi sono questi personaggi? E perché si trovano in macchina senza vita in un campo sperduto? Ecco qui che inizia un lungo flashback che racconta al lettore la loro storia…

I protagonisti sono Happy, un cagnolino che sembra appartenere alla razza Shiba-Inu ed il suo padrone, che verrà chiamato per tutto l’arco narrativo con lo pseudonimo “Papà”. I due protagonisti sono in viaggi on the road per il Giappone.

Happy è sia narratore che protagonista della storia e descrive e racconta con i suoi occhi la sua famiglia e i ricordi costruiti insieme a loro. Adottato qualche anno prima da una classica famiglia felice e assolutamente ordinaria, ciò che decisamente Happy amava più di tutto era fare delle lunghe passeggiate insieme a Papà ed essere coccolato da sua figlia e sua moglie. Dal principio, il cagnolino è stato sempre circondato da attenzioni e cure.

Ma il passare del tempo e lo scorrere inesorabile della vita con i suoi mille eventi, porterà Happy ad assistere impotente all’inevitabile sgretolamento di quella sua famiglia così perfetta, segnato dalla separazione del suo amato Papà dalla moglie e dall’abbandonato della figlia.

Una volta soli, i due inizieranno a girovagare in macchina alla ricerca della felicità e di nuovi ricordi da poter creare insieme nella speranza di riuscire a lasciarsi indietro ciò che era accaduto… o per lo meno era questo che Happy pensava! Durante quest’avventura fatta di risate, confidenze e dolcezza, seguiranno infatti anche giorni duri e momenti così difficili in cui riuscire a sopravvivere sarà l’unica cosa a cui pensare!

Il secondo arco narrativo, invece, anche se inizialmente non sembra essere collegato alla storia precedente, ci introduce la figura di Okutsu, un assistente sociale incaricato di indagare proprio sulla morte di un uomo ed il suo cane, rinvenuto in una macchina in un campo di girasoli. Si tratta quindi di un racconto che avviene temporalmente dopo il primo volumo, ma comunque collegato ad esso.

Con lo stesso principio, Okutsu ripercorre il suo passato e accoglie il lettore nei suoi ricordi. Anche qui si rivive un lungo flashback della sua infanzia. In più occasioni l’uomo richiama alla mente i momenti che ha trascorso nella sua tenera età, evidenziando il senso di colpa per non aver ricambiato, allo stesso modo, l’amore e la fiducia che il suo cane nutriva per lui.

Quando tutto sembra che sia ormai concluso, Murakami sconvolge il lettore con un colpo di scena e spiega il perché del titolo “Il cane che guarda le stelle”.

Recensione

MANGA

Anche se la storia inizia con un incipit alquanto semplice, mano a mano che l’avventura continua, quest’ultima prende una piega decisamente più “cruda”, creando nel complesso un’opera dai toni malinconici.

Se dovessi scegliere infatti una parola per descrivere “Il cane che guarda le stelle”, probabilmente opterei per dolceamaro. È un titolo che, a mio avviso, tocca l’animo del lettore più sensibile.

La famosa frase “se non hai un cane non puoi capire” non funziona in quest’opera che ha un cagnolino come protagonista, poichè il tema centrale che trasmette è l’amore, nel senso più generale del termine, che può unire due personaggi così diversi. Un legame indissolubile che non conosce tempo e spazio, rendendo la storia estremamente toccante. I dialoghi brevi ma ricchi di significato, uniti a disegni semplici e chiari, calzano a pennello con l’anima della storia che non ha bisogno di nessun artificio per essere apprezzata.

CURIOSITà

Un successo in patria, con oltre 400.000 copie vendute e una trasposizione cinematografica in arrivo. Arrivato negli Stati Uniti sull’onda di Hachiko, ha ricevuto ottime recensioni dalla stampa di settore (Publisher’s Weekly) ed è stato inserito nella lista dei dieci migliori manga pubblicati nel 2011 dal sito di riferimento “Comics Worth Reading”.

MANGAKA

Takashi Murakami

Takashi Murakami (村上たかし) inizia la sua carriera nel 1999 con Paji. Dopo il cane che guarda le stelle del 2008, continua con Hoshi Mamoru In, Muv-Luv Alternative: Total Eclips, Poipoi-samae L’Uccellino Azzurro. Sempre per lo stesso genere, scrive poi nel 2017, Kota: il cane che vive con noi.

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